LA DOTTRINA SARKOZY BLOCCATA IN FRANCIA
Posted: Aprile 13th, 2009 | Author: getupkids | Filed under: news | Commenti disabilitati su LA DOTTRINA SARKOZY BLOCCATA IN FRANCIAun piccolo segnale positivo dal paese con il governo più repressivo d’Europa nei confronti del p2p… a quanto pare servirà a poco e la c.d. “Dottrina Sarkozy” con le sue disconnessioni forzate verrà approvata ugualmente in una prossima lettura dell’Assemblea… chissà che però sulla scia degli episodi recenti qualche gruppo di internauti transalpini belli incazzati non vanno a fare una visitina ai dirigenti delle major del disco, delle case cinematografiche o di FNAC!
da Repubblica.it
Il popolo del P2P batte Sarkozy. Stop a legge su download pirata
A sorpresa il Parlamento silura il testo che prevede il taglio della connessione internet per chi scarica illegalmente
PARIGI – Il popolo del P2P e del BitTorrent batte Sarkozy. Il controverso testo di legge sulla protezione del diritto d’autore su internet, fortemente voluto dal presidente francese, che prevedeva, fra l’altro, la sospensione dell’accesso al web per chi scarica illegalmente musica e film, è stato silurato dal Parlamento francese, grazie ad un gruppo di deputati socialisti arrivati all’ultimo momento solo per votare.
Il governo cerca ora di minimizzare la sconfitta, e assicura che il testo “verrà sicuramente votato” dal Parlamento entro la fine del mese. Ma è la prima volta dal 1983 che un testo uscito da una commissione venga poi respinto in aula. E l’opposizione di sinistra esulta: “Il testo è morto politicamente, è una sconfitta di Nicolas Sarkozy”.
In Aula oggi erano assenti molti deputati (in tutto sono 577), della maggioranza di destra, al momento del voto finale sulla legge, che era passata più volte fra Assemblea e Senato. Inoltre due di loro hanno votato con l’opposizione di sinistra, contribuendo alla bocciatura del testo per 21 voti contro 15.
“Il no dell’Assemblea ritarda l’adozione del testo, non lo blocca”, ha detto subito il segretario di Stato ai rapporti con il Parlamento, Roger Karoutchi, denunciando ‘atti di pirateria’ della sinistra che ha giocato “a nascondere alcuni parlamentari e li ha fatti entrare in aula al momento del voto”. “Una triste commedia” e “una manovra cinica” dei socialisti, ha aggiunto la ministra della Cultura Christine Albanel.
La sinistra parla ora di “una sconfitta politica per Nicolas Sarkozy in prima persona”. Il presidente aveva infatti “fortemente voluto questa legge”, ha detto il deputato socialista Patrick Bloche per il quale ormai “il testo è morto politicamente”. I socialisti si sono sempre detti contrari sia al taglio di internet, sia alla multa per chi scarica illegalmente, sostenendo invece la misura di un ‘contributo creativo’ da prelevare sugli abbonamenti internet.
Anche gli artisti – non solo i politici – nei mesi scorsi si sono mostrati divisi su questo progetto di legge: favorevole tra gli altri, il regista Costa-Gavras e i cantanti Hallyday e Aznavour; contrarie le attrici Catherine Deneuve e Chiara Mastroianni che avevano denunciano “sanzioni troppo dure”.
E’ in particolare la modifica del testo di legge da parte del Senato con l’aggiunta di un’ulteriore sanzione che ha portato alla sua rilettura oggi in Assemblea e alla sua bocciatura. Si tratta dell’obbligo per il patito dello ‘scaricamento’ di continuare a pagare il suo abbonamento ad internet durante il periodo in cui gli viene tagliato l’accesso.
Il governo di Sarkozy era orgoglioso di questo testo di legge che avrebbe fatto della Francia il primo Paese a fare adottare attraverso una legge una “risposta graduata”, una mail prima e una lettera raccomandata al domicilio poi, come misure di avvertimento, fino alla sospensione dell’accesso a internet da due a 12 mesi. Sulla questione, non esiste infatti una legislazione europea specifica, c’è solo un obbligo da parte degli Stati membri di assicurare la protezione del diritto d’autore. Anche a livello mondiale, nessuna legislazione prevede il taglio dell’accesso a internet, e forse proprio per questo la Federazione internazionale dell’industria fonografica (Ifpi) ha definito il testo di Sarkozy “un esempio per il resto del mondo”.
La Nuova Zelanda aveva adottato disposizioni in tal senso a febbraio, ma ha dovuto ritardarne l’applicazione per le proteste degli internauti. In Gran Bretagna accordi fra provider e case discografiche sono giunti a prevedere messaggi di avvertimento ma senza sanzioni immediate. Negli Stati Uniti, sempre in base ad accordi privati con le ‘major’, alcuni provider prevedono tagli dell’accesso. In Germania, una legge del 2008 prevede multe fino a 10.000 euro ma si è rivelata di difficile applicazione.
“L’approvazione della legge sarà solo rimandata di alcune settimane” ha rassicurato Roger Karoutchi, ministro delle Relazioni con il Parlamento. Fortemente appoggiato anche dalla lobby della musica il testo di legge era stato sin dall’inizio osteggiato dall’opposizione socialista che riteneva le sanzioni previste “eccessive e sovradimensionate”. Alla vittoria dei ‘no’ (21 contro 15 deputati favorevoli), i socialisti hanno applaudito. Probabilmente il testo, che dovrà comunque essere rivisto, ritornerà al voto a fine aprile.