we dance to all the wrong songs

Con myspace non va tutto bene, madama la marchesa

Posted: Agosto 19th, 2007 | Author: | Filed under: materiali | Commenti disabilitati su Con myspace non va tutto bene, madama la marchesa

Pubblichiamo un interessante articolo di Ivan Della Mea, apparso sul Manifesto del 14 agosto, a pag. 2. Per chi non lo sapesse – il tempo passa, e molte figure e molti contenuti legati alla lotta di classe scompaiono pian piano – Ivan Della Mea è fra i più importanti cantautori, ricercatori e interpreti di cultura popolare. Fra gli anni '60 e '70 la sua attività (insieme a quella di Fausto AmodeiPaolo Pietrangeli e molti altri) permise che un enorme patrimonio di canti e poesie non venisse disperso, e che la musica italiana potesse rinascere veicolando contenuti diversi da quelli sanremesi (oggi, in epoca di globalizzazione, diremmo "da quelli di MTV")…

Chiaramente non è solo l'autorevolezza del personaggio a motivare questo post. Ci sembra infatti importante che qualcuno abbia riproposto il problema del rapporto fra i fini che si vogliono conseguire con la propria militanza politica e culturale ed i mezzi promozionali e "pubblicitari" che si intendono utilizzare.

Ovviamente ci sarebbe molto da discutere: fortunatamente Della Mea è uno di quelli schietti, abituati a prendere posizione, anche a costo di tagliare i nodi con l'accetta, e vorremmo che argomentasse di più. Eppure ci costringe a pensare, a mettere in causa scelte che troppo spesso vengono fatte acriticamente. Per noi è notevole che un compagno di 67 anni riesca ad essere più lucido di molti di noi (più o meno giovani) che nel lottare per trasformare radicalmente l'esistente incappano in tante contraddizioni che non solo non sanno superare, ma nemmeno tematizzare, al limite accettare e motivare…

Infatti per molti individui, gruppi musicali, collettivi, usare myspace (ma il discorso potrebbe essere esteso a più strumenti) non fa problema, non è qualcosa su cui si debba riflettere. Si fa, perché funziona, e basta. Ma siamo così certi che i nostri contenuti non vengano distorti in quella comunicazione? Che la nostra stessa pratica politica si svuoti? Che non dobbiamo limitarci ad utilizzare gli strumenti della classe dominante, ma inventarne dei nostri? Noi non pretendiamo assolutamente di avere una risposta valida in ogni occasione – perciò pensiamo che se ne dovrebbe discutere… Però su myspace non ci siamo iscritti. Insieme a qualcun'altro che questa riflessione la sta facendo, e già da un po'…

Con myspace non va tutto bene, madama la marchesa

Ivan Della Mea

Fine giugno 2007. Sesto Fiorentino. Istituto Ernesto de Martino: d'ora in poi IEdM. Da tempo, tanto, troppo forse, sto meditando su uno scritto di Gianni Bosio nel quale lui el mè Giuan afferma essere priorità irrinunciabile dell'IEdM… da lui stesso fondato nel 1966… l'autonomia economica come condizione dell'autonomia politica e culturale: un no secco, dunque, a qualsivoglia mediazione e compromesso con qualsisia istituzione. Poi, Bosio muore il 21 agosto 1971. Oggi
l'IEdM vive, meglio, sopravvive, grazie a contributi esclusivamente istituzionali e al tesseramento dei soci che incide in ragione di un assai poco per cento comunque prezioso.
Bon, certo i tempi sono cambiati, gli spazi pure, è cambiata la società e sono cambiati i contesti sociali non ci sono più le classi di Paolo Sylos Labini, sono cambiate le condizioni di vita e anche quelle di morte, sono cambiati i costumi sia quelli sociali sia quelli da spiaggia…e e e… morta lì ma tutto questo non mi rasserena rispetto al fatto che la contraddizione resta e che oggi l'autonomia dell'IEdM, nell'accezione bosiana, più non è né tanto né poco e tutti i miei ragionari hanno il sound del ronzio d'un'ape dentro un bugno vuoto.
Tiremm innanz.

Mi dice una lei giovane che lavora all'IEdM: senti mea c'è questo spazio myspace… maispeis è libero zero costi ci puoi mettere icché ti pare e ti dà una visibilità pazzesca fai conto che se come sito web dell'istituto mediamente faccio per dire ci relazioniamo un giorno per l'altro con dieci realtà singole e collettive con vuvuvu punto maispeis punto com traduco si passa a … beh proprio non c'e rapporto e non ci sono problemi di sorta e è facile è lì. Pronti via. Non so che dire.
Capisco la voglia di lei e di altri giovani che lavorano o che fanno riferimento all'IEdM di avere finalmente più visibilità e più contatti e più comunicazioni e più informazioni di quanti ce ne possano dare il nostro sito e la nostra news e icchéssoiochenonso…

Primi d'agosto. Siamo in maispeis e ancora non ho ben chiaro che cosa significhi ma ci siamo e ci sono anche altri compagni e sinistri vari musicisti e cantanti al più ma non solo e con i quali abbiamo rapporti di affetto e di collaborazione. Tutto bene madama la marchesa? Parrebbe.

Poi, vengo a sapere che maispeis nato nel 2004 è stato acquistato nel 2005 dall'australiano Rupert Murdoch megaextraiperultramiliardario e vengo a sapere anche che già ha messo assieme centinaia di milioni di contatti e che le previsioni sue dicono di una irresistibile ascesa talché tra poco tutti i mondi terzi quarti e ultimi seguiteranno a crepare di malattie e di fame e di guerre ma potranno contattarsi con e mediante maispeis e vualà il progresso portator di civiltà paraponziponzipà.

Ripeto: tutto bene madama la marchesa?

No. Non per me. Rupert Murdoch non mi sta bene esattamente come Bill Gates e Silvio Berlusconi e non mi sta bene uno spazio «libero» e generalista e non mi sta bene un'impresa che garantisce a Murdoch tonnellate di pubblicità e di miliardi conseguenti e non mi sta bene di contribuire anche minimamente all'affermazione di un universopolio della pseudo libertà e della pseudo democrazia mediatica e non mi sta bene che una volta ancora e di più la sinistra tanta sinistra da quella filo
centrista a quella filolibertaria accettino con dichiarato entusiasmo di usare questo «strumento» nel nome della visibilità e della facilità d'intrecciare contatti relazioni informazioni.
Ancor meno, molto di meno, mi sta bene l'amico e compagno che dice da buon comunista qualsiasi opportunità che mi apra al mondo intero per dire che apra l'istituto all'universo mondo mi sta bene e io gli rispondo a me da cattivissimo comunista non sta bene per niente e bon gli estremi di un confronto dialettico e dialogico ci sono tutti e un altro ultratrentenne mi dice il fine giustifica i mezzi e oh cristo no dico io no per dio e per carlo marx.

No. Ma come spiegargli che quella frase merita il primo posto nel libro universale dell'infamia? come spiegarglielo in una società come questa nostra e in una cultura dove siffatto concetto è stracondiviso e assolutamente trasversale? come dirgli che in grazia di quello stesso concetto sono stati perpetrati nel nome di tutti gli dèi e di tutti i poteri assassinii massacri e genocidi e non una sola infamissima shoah bensì tante shoah altrettanto infamissime non disumane e non umanissime perché volute e fatte da esseri umani contro altri esseri umani, da uomini per i quali sempre e comunque il fine giustificava e ognora giustifica i mezzi? e come spiegargli che operazioni come maispeis perpetuano la menzogna ormai tautologica di un progresso portatore di civiltà a velocità costantemente accelerata e che maispeis è una sorta di tav e di tac mediatica? come spiegare che maispeis è un altro strumento buono per una gestione soggettiva e solitaria della propria vita con l'illusione di una partecipazione affatto virtuale? come spiegare eccetera eccetera eccetera…

Ne ho discusso con i lavoratori dell'IEdM e con alcuni collaboratori volontari e ho detto che quella che si doveva affrontare era una questione meramente politica e che il momento e la sede per la
discussione e l'eventuale decisione nel merito doveva essere l'Assemblea annuale ordinaria dei soci dell'IEdM per la conoscenza critica e la presenza alternativa del mondo popolare e proletario… e tutte le volte che lo scrivo questo corsivo me ne viene un'ipercoop di sensi di colpa che mi diventano sensi di polpa… assemblea che avrà luogo come da statuto tra il marzo e l'aprile 2008.

Poi, alla fin della fiera ho detto che come presidente dell'IEdM e in virtù delle facoltà statutarie che mi sono state date ho deciso di sganciarci ipso facto da myspace maispeis e ho proposto che si facesse quanto era nelle nostre possibilità per spiegare a altri compagni e amici maispessiani o maispeissisti il perché di questa decisione.

Questo scritto è già di per sé un tentativo di spiega. Ho fatto bene? Ho fatto male? Davvero non lo so o quanto meno non ne sono certo. Di certo so che una volta ancora nella mia vita mi ritrovo un po' più solo.
Grazie per l'ascolto.


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