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Faccio cose, vedo gente, guadagno con YouTube

Posted: Gennaio 5th, 2008 | Author: | Filed under: news | 1 Comment »

continuiamo la nostra raccolta di informazioni sul lato oscuro di youtube [puntata 1 e 2], e (sempre con un po’ di colpevole ritardo, ma stiamo recuperando) ripubblichiamo quest’interessante notizia riportata da Dario D’Elia sul Punto Informatico di mercoledì 12 dicembre 2007.
è interessante, perchè sottolinea ancora una volta – come se ce ne fosse bisogno, ma a pensarci bene ce n’è sempre bisogno! – come dietro l’idea di partecipazione e di divisione degli utili, si nasconda invece la strategia di profitto dei soliti monopoli. non che a noi ci interessi guadagnare qualche dollaro con i video autoprodotti! anzi, il punto è proprio questo: comprendere comesi tenta di cooptare tutti gli utenti nel grande sogno dell’arricchimento individuale, nella grande utopia del farsi-da-solo, dell’arricchirsi in base al successo della propria idea. si dice: il sistema funziona, perchè anche tu ne partecipi, ne mangi una fetta… ma non è vero, e tutti i dati lo dimostrano! è questa menzogna la solita solfa ripetuta infinite volte, l’ideologia della proprietà privata, che nel mondo reale è sempre proprietà di pochi, sfruttamento del lavoro, dei gusti, dell’intelligenza della massa. insomma, non è poi così nuovo il sogno del capitalismo virtuale… 


Roma – È giunto il momento di fare soldi, o almeno qualche dollaro, con YouTube. La piattaforma di video sharing "owned by Google" ha deciso di allargare a tutti il revenue sharing, o comunque a tutti quelli che vorranno cercare qualche profitto per le proprie produzioni video.

Dopo neanche sei mesi di test, il programma che consente ai produttori di video di guadagnare dalla condivisione delle proprie opere è finalmente attivo a pieno ritmo. Il Partner Progam ha convinto, anzi è proprio piaciuto. Come sottolinea TechCrunch, se all’inizio il Beta testing aveva coinvolto solo 100 fortunati – praticamente i più noti -, adesso l’iscrizione è aperta a tutti.

Il modello di business è ben conosciuto nell’ambiente, grazie soprattutto alle avanguardie MetaCafe, Break e Revver. Ambienti nei quali una parte degli introiti generati dalla pubblicità contestuale viene condivisa con l’utente-produttore. Ambienti, però, che non godono che di una frazione della popolarità di YouTube.

Niente a che vedere con i progetti non profit di Web TV stile Democracy. Su YouTube si pensa ai soldi, e soprattutto alle casse di Google. Già perché, come aveva rilevato Hitwise lo scorso aprile, solo lo 0,16% delle visite alla piattaforma avvengono per condividere video autoprodotti. Insomma, un gruppetto di soliti noti potrà anche tirar su qualche dollaro, ma la maggior parte dovrà semplicemente sorbirsi la pubblicità.

YouTube non ha ancora comunicato quale sarà la quota di profitto per gli utenti, ma solo i requisiti minimi per aderire al programma. All’utente si chiede infatti di fornire una clip originale, compatibile con l’online streaming. Inoltre, i diritti del video e dell’audio devono essere tassativamente di proprietà dell’autore. Ultimo elemento: la residenza negli Stati Uniti o in Canada.

Ecco a cosa serviva esattamente il nuovo Google Video Units, che permette di rilanciare nel proprio spazio Web i contenuti video postati dagli utenti di YouTube. AdSense, la piattaforma di advertising di Google, sta diventando sempre più un blob capace di permeare ogni antro della web-sfera.


One Comment on “Faccio cose, vedo gente, guadagno con YouTube”

  1. 1 BlogMasterPG said at 6:37 am on Gennaio 14th, 2008:

    Accidenti, secondo me questo articolo è prepotentemente pessimista; ma prima di giudicare l’hai provato? Guadagnare 200 dolari l mese in Italia non sarà tanto, ma in India magari ci campi e se abitassi lì giuro smetterei di andare a fare l’operaio e lavorerei SOLO con ad-sense o programmi similari. Va bene, Ti sfruttano ma la rete è ancora ‘democracy’, infatti è uno dei pochi posti dove vige realmente la FREE ECONOMY. Chi più ne ha più ne metta. Anzi, questo blog mi sembra molto bello ed è un peccato non sfruttarlo. Sono sicuro che se provi cambi d’opinione. Ciao e buona fortuna