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Obama muove i primi passi nella politica del web. A braccetto con l’industria culturale.

Posted: Gennaio 9th, 2009 | Author: | Filed under: news | Commenti disabilitati su Obama muove i primi passi nella politica del web. A braccetto con l’industria culturale.

che per caso c’era qualcuno che aveva abboccato alle promesse elettorali di Obama (per altro, quanto mai ambigue e fumose) in materia di accesso alle nuove tecnologie e libertà del web? che c’è ancora qualcuno che crede che i democratici americani siano un’alternativa politica ai repubblicani? comunque la si pensi questi sono i primi fatti concreti della nuova amministrazione che di “nuovo” non sembra dimostrare proprio nulla:

Obama nomina due mastini delle major

di Alfonso Maruccia
giovedì 08 gennaio 2009

Roma – Nei suoi discorsi Creative Commons alla nazione americana e a tutti i netizen, Barack Obama ha sin qui parlato di cambiamento, bene comune e necessità di riequilibrare gli interessi tra i cittadini e le grandi lobby. La speranza di una profonda riforma deve ora fare i conti con la realtà delle nomine istituzionali, che nel caso del Dipartimento di Giustizia vedono salire ai più alti livelli del potere federale due personaggi ritenuti controversi da molti cittadini della rete.

Obama vuole come deputy attorney general (in pratica il vice-guardasigilli) e associate attorney general del DOJ, rispettivamente la seconda e terza carica del Dipartimento, David Ogden e Tom Perrelli. Sono nomi che da soli non dicono forse granché, ma a scavare nella loro carriera professionale si scopre che i due provengono da quell’ambiente legale che negli States ha deciso di sposare le ragioni dell’industria multimediale, e di RIAA in particolare.

Perrelli, attualmente socio della compagnia legale di Washington Jenner and Block, ha rappresentato RIAA in un buon numero di casi contro gli utenti del file sharing, contribuendo a quella crociata contro il P2P che dovrebbe (forse) essere sostituita dalle major in favore di una ben più devastante iniziativa di pressione sui provider. Tra le “vittime” di Perrelli si segnalano studenti universitari, provider e condivisori.
Non solo Perrelli avrebbe (in uno dei casi summenzionati) sostenuto la tesi secondo cui non è necessaria l’autorizzazione del giudice per indagare sulle connessioni degli utenti alla caccia dei “pirati” del P2P, ma avrebbe fatto in modo di far guadagnare alla propria società legale i favori di RIAA sin dai tempi di Napster e del primo boom della supernova del file sharing, contribuendo a quella crociata contro il P2P che dovrebbe (forse) essere sostituita dalle major in favore di una ben più devastante iniziativa di pressione sui provider. Tra le “vittime” di Perrelli si segnalano studenti universitari, provider e condivisori.
Non solo Perrelli avrebbe (in uno dei casi summenzionati) sostenuto la tesi secondo cui non è necessaria l’autorizzazione del giudice per indagare sulle connessioni degli utenti alla caccia dei “pirati” del P2P, ma avrebbe fatto in modo di far guadagnare alla propria società legale i favori di RIAA sin dai tempi di Napster e del primo boom della supernova del file sharing decentralizzato.
La nomina che dovrebbe presto investirlo farà sì che lui si occupi della divisione civile del Dipartimento di Giustizia, dell’antitrust e dei diritti civili.

Se Perrelli può essere considerato un uomo di RIAA a tutti gli effetti, David Ogden non appare meno vicino all’industria: socio della compagnia legale WilmerHale, il futuro vice-Ministro della Giustizia USA è stato in passato coinvolto nella difesa del discusso Child Online Protection Act e del Sonny Bono Copyright Term Extension Act di fronte alla Corte Suprema.

La biografia di Ogden presso la sua compagnia legale lo definisce un difensore “delle industrie dei media e di Internet, così come delle maggiori associazioni di commercio e professionali” senza ulteriori dettagli. Al DOJ dovrà occuparsi invece di difendere le leggi promulgate dal Congresso contro gli interessi particolari delle mille e mille lobby americane.


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