Posted: Gennaio 27th, 2009 | Author: getupkids | Filed under: news | 2 Comments »
Pochi giorni fa, su Repubblica, è stato pubblicato un articolo riguardo alla “svolta” delle major in favore del
file sharing musicale, dopo anni ed anni di battaglie ed intimidazioni nei confronti di chi ha condiviso musica
sulle reti p2p.
Chissà, forse semplicemente (come lascia intendere l’articolo) lo sviluppo e la diffusione delle nuove tecnologie
hanno convinto anche gli impresari, i dirigenti e i manager più ottusi dell’impossibilità di arginare la
circolazione della musica. Uhm…possibile che sia tutto qui? Ci staremo quindi davvero avviando verso il LIBERO
accesso ai contenuti?
O forse, invece, non è che dovremmo prendere seriamente in esame alcune considerazioni di C.Formenti in
“Cybersoviet. Utopie post-democratiche e nuovi media”?:
“La convinzione che nessuna legge può disciplinare i comportamenti del popolo della rete presuppone l’idea secondo
cui una legge sarebbe efficace solo nel caso in cui ottenga l’obbedienza generalizzata e assoluta dei soggetti a
cui si applica. Ma le cose non stanno affatto così: il vero obiettivo di ogni legge, come notano giustamente
Goldsmith e Wu, è alzare i rischi associati ad una determinata attività per limitarne la diffusione a livelli
accettabili: il che significa che il persistere di percentuali statisticamente irrilevanti di certi comportamenti
illegali può essere pienamente compatibile con la finalità della legge che li sanziona. Read the rest of this entry »
Posted: Gennaio 9th, 2009 | Author: getupkids | Filed under: news | Commenti disabilitati su Obama muove i primi passi nella politica del web. A braccetto con l’industria culturale.
che per caso c’era qualcuno che aveva abboccato alle promesse elettorali di Obama (per altro, quanto mai ambigue e fumose) in materia di accesso alle nuove tecnologie e libertà del web? che c’è ancora qualcuno che crede che i democratici americani siano un’alternativa politica ai repubblicani? comunque la si pensi questi sono i primi fatti concreti della nuova amministrazione che di “nuovo” non sembra dimostrare proprio nulla:
Obama nomina due mastini delle major
di Alfonso Maruccia
giovedì 08 gennaio 2009
Roma – Nei suoi discorsi Creative Commons alla nazione americana e a tutti i netizen, Barack Obama ha sin qui parlato di cambiamento, bene comune e necessità di riequilibrare gli interessi tra i cittadini e le grandi lobby. La speranza di una profonda riforma deve ora fare i conti con la realtà delle nomine istituzionali, che nel caso del Dipartimento di Giustizia vedono salire ai più alti livelli del potere federale due personaggi ritenuti controversi da molti cittadini della rete.
Obama vuole come deputy attorney general (in pratica il vice-guardasigilli) e associate attorney general del DOJ, rispettivamente la seconda e terza carica del Dipartimento, David Ogden e Tom Perrelli. Sono nomi che da soli non dicono forse granché, ma a scavare nella loro carriera professionale si scopre che i due provengono da quell’ambiente legale che negli States ha deciso di sposare le ragioni dell’industria multimediale, e di RIAA in particolare.
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Posted: Gennaio 7th, 2009 | Author: getupkids | Filed under: news | Commenti disabilitati su diffida di creative commons…
La notizia, di qualche giorno fa, e che c’eravamo dimenticati di postare, si commenta da sé. quando troveremo un po’ di tempo vi mostreremo i risultati di una piccola ricerchina: l’amico Joi Ito ha partecipazioni in svariate imprese, elabora software per la marina militare americana e non se la passa poi tanto male… franchement, il faut se méfier!
Creative commons e Siae
Copyright al tempo del web
A Milano il dibattito tra Joi Ito, numero uno del movimento per la riforma del diritto d’autore (“Così com’è garantisce solo le grandi realtà”), e Giorgio Assumma, presidente Siae (“Attenti, internet non è gratis”)
di RICCARDO BAGNATO
MILANO – Immaginatevi un dialogo fra lo scrittore filosofo Luciano De Crescenzo e Jerry Yang, il fondatore di Yahoo! Improbabile dite? Sarà. Eppure quello andato in scena stamane a Milano fra Joi Ito, numero uno del movimento Creative Commons per la riforma del diritto d’autore, e Giorgio Assumma, presidente Siae, Società italiana autori e editori, ci assomigliava non poco. Due universi paralleli a confronto, sempre sull’orlo di incontrarsi e andare d’accordo, per poi allontanarsi improvvisante marcando di volta in volte le differenze che li separano.
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